cavalli e mito

Miti, riti e simboli…il bisogno di valori

Una settimana in cui tutti abbiamo assistito al saluto definitivo alla Regina SM Elisabetta II, che a 96 anni e regnando per 70 anni rappresenta lo spirito di servizio di cui spesso sentiamo la mancanza.
Il protocollo cerimoniale in cui nulla è stato lasciato al caso, dal giorno dell’annuncio della Sua morte l’8 Settembre, al periodo di lutto che ha rappresentato un percorso d’addio durato 12 giorni.
Pur conoscendone il valore mi ha molto colpita l’emozione collettiva e la mobilizzazione del Suo popolo e non solo. E forse il bisogno collettivo che abbiamo tutti dei riti di passaggio.
Abbiamo respirato aria di sacralità con commozione composta, noi che siamo bravi a dissacrare.
I riti riguardano per definizione un insieme di norme, un complesso di norme che regolano le cerimonie di un culto, il cui punto focale è seguire ed osservare il rito.
Riguarda il modo e l’ordine in cui si compie una funzione, la sua conformità. Un complesso di cerimonie ufficiali e riconosciute che nei riti di passaggio, come nascita, matrimonio o morte, ufficializzano il passaggio da una fase ad un’altra della vita biologica e sociale.
I rituali nella loro sequenzialità seguono una processualità, data da quell’insieme di azioni, a cui abbiamo assistito in questi giorni, susseguentesi con ritmi e sequenze, il cui significato prescinde e va oltre l’azione.
I rituali in senso culturale hanno sempre un significato di compattamento delle relazioni interpersonali. Ed è per questo che ne abbiamo bisogno e forse è per questo che in questi giorni abbiamo assistito ad una mobilitazione oltre tutte le previsioni, in un mondo regolato da fluidità, da relazioni spesso di superficie con regole economiche non più legate all’andamento reale ma di previsioni sui “future”, abbiamo bisogno di appartenere, osservare, assistere, partecipare. Forse un modo per ritrovarsi e ritrovare stabilità, quella che vacilla sempre più spesso.
E forse non è strano che la si ritrovi nella tradizione. Essere in relazione con i propri simili. Un contenitore che attraverso la storia e le culture mantiene una forma simile, che può essere riempito da un contenuto diverso a seconda della cultura a cui si appartiene.
In particolare la funzione del passaggio dalla vita alla morte ci mette tutti di fronte al simbolo del legame di appartenenza ad una comunità, e ne abbiamo bisogno, in quanto animali sociali, di costruire legàmi e significati condivisi ed elaborare il trauma della perdita, che ci riguarda o ha riguardato o riguarderà tutti noi.
Il bisogno di ritrovarsi di fronte a valori condivisi, che nei momenti di passaggio ci ancorano alla realtà.
Certo è stata per tutti un modo per salutarLa, ma forse era il Suo modo per salutare la vita, dove ha voluto la presenza anche dei suoi amati animali.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *