Sembra che l’uomo sia sempre più alla ricerca di certezze e fatichi ad accettare l’incertezza delle cose. Ma la realtà è così, è fatta di incertezze e di eventi in divenire.
Non possiamo fermare attimi di vita, soprattutto quelli che ci piacciono. Possiamo “solo” viverli, ed è un “solo” non riduttivo, ma di apertura alla vita, quando la vita si rivela. Vivere accettando di non possedere ciò che è vita anche se la vita l’hai generata, hai contribuito a generarla, ma non è di tuo possesso. Non è proprietà…. per questo è molto difficile comprendere il gesto del padre che uccide i suoi due figli, perché non accettava la separazione dalla moglie. Le relazioni d’amore non sono possesso. Amiamo l’altro, che è e rimane altro da noi. E questo vale per le storie d’amore, e ancora di più per l’amore verso i figli.
Amare vuol dire, vorrebbe dire, abitare la realtà dell’altro, insieme all’altro…sentirsi a casa insieme all’altro. Restare con l’altro e tenere dentro di sè il tesoro dell’amore che resta, anche quando l’altro se ne va. E questo accade sia nei lutti che nelle separazioni. Ma alle volte non ne siamo capaci.
In questo caso il dolore di chi non accettava il cambiamento almeno dell’altro, il cambiamento della vita, l’incertezza della vita.
Un dolore che ha fatto un rumore assordante. Un rumore che ha fatto scattare una molla terribile. La vendetta, facendo due vittime innocenti, frutto di un amore forse malato. Una tragedia senza possibilità di speranza. Non riuscire più a vedere possibilità.
Amore, gelosia, possesso… a volte una miscela esplosiva se non si accetta la certezza dell’incertezza. Ci sarebbe così tanto da dire, ma di fronte ad un atto tanto tragico, si rimane senza parole. Perché l’amore questa volta ha fatto un percorso diverso nella mente di quest’uomo, non lasciando ai suoi figli il dono della vita, una vita che hanno vissuto troppo poco.
Difficile parlare oggi, quando la realtà diventa così tragica. Difficile comprendere quanto accaduto nella mente di quell’uomo, risucchiato dai suoi stessi sentimenti, mentre fra adulti si dovrebbe sempre trovare un modo per poter continuare ad essere buoni genitori anche se i sentimenti dell’amore di coppia sono cambiati.
Le vittime innocenti sono i due gemelli, uccisi da un amore deformato dalla difficoltà di accettare il cambiamento che l’incertezza della vita ci mette di fronte, di accettare il no, di accettare che l’altro abbia cambiato il sentimento verso di noi, di accettare di chiedersi “ma se non mi ritrovo più che amore era il mio”?
L’amore non dovrebbe uccidere, eppure accade…l’amore dovrebbe essere vita, dà vita alla coppia fatta da due persone, dà vita ai figli, che non sono una proprietà, ma un dono prezioso della vita…possiamo dire che non è amore, per difenderci questo sì, ma non ci aiuterà a capire.
E forse anche da spettatori silenti, perché di fronte a questo si rimane impietriti e senza parole, forse dobbiamo accettare noi per primi la certezza dell’incertezza.
Forse…con rispetto, con chi come me rimane attonito e senza parole, e quelle poche che avevo le ho scritte di getto